venerdì 5 novembre 2010

Il 25 luglio 2007 si è conclusa nella cattedrale di Barletta l’Inchiesta diocesana per la causa di beatificazione del Servo di Dio DON RUGGERO MARIA C


Il 25 luglio, appena trascorso, nella Basilica Cattedrale di Santa Maria Maggiore, a Barletta, dopo la Celebrazione dei Vespri solenni dell’apostolo Giacomo, si è svolta la sessione di chiusura dell’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio don Ruggero Caputo (1907-1980).
L’Inchiesta Diocesana per la sua beatificazione e canonizzazione è stata avviata il 1° maggio 2006, in seguito alle pressanti sollecitazioni del popolo di Dio, del clero diocesano e delle numerosissime religiose e fedeli laici, figlie e figli spirituali del Servo di Dio, il quale già quand’era in vita godeva di fama di santità.
Durante le novantasei sessioni processuali celebrate nell’arco di poco più di un anno, il lavoro, come si può ben dedurre, è stato veramente immane perché si è trattato di ascoltare pazientemente e con scrupolosità ottantacinque testimoni presenti nel territorio o raggiunti, qualora questi avevano residenza fuori Barletta. Si è trattato, inoltre, di rintracciare e reperire dai più svariati archivi la numerosissima documentazione inerente al Servo di Dio.
Conclusasi l’Inchiesta diocesana i relativi Atti sigillati (il cosiddetto Transunto) saranno portati a Roma presso la Cancelleria della Congregazione delle Cause dei Santi, affinché il Processo continui secondo le fasi stabilite dalle norme canoniche, mentre gli Atti originali, ugualmente sigillati, saranno custoditi presso l’Archivio della Curia arcivescovile di Barletta.
Questo avvenimento solenne si è svolto nello stesso giorno e nello stesso luogo in cui settant’anni fa il giovane don Caputo, insieme ad altri tre amici della stessa città, veniva ordinato sacerdote per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’arcivescovo mons. Giuseppe Maria Leo (altri due concittadini furono ordinati nell’autunno dello stesso anno). Il giorno seguente celebrava la prima Messa Solenne nella Basilica di San Domenico, dove pronunciò il discorso di occasione il suo direttore spirituale, il servo di Dio don Angelo Raffaele Dimiccoli.
Il programma del novello sacerdote lo troviamo fissato sul ricordino distribuito per quella circostanza. Si tratta dello stesso che Gesù proclamò nella sinagoga di Nazareth all’inizio del ministero pubblico: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha mandato a sanare i contriti di cuore” (cfr Lc 4, 18).
Nell’Enciclica Deus caritas est il Santo Padre Benedetto XVI afferma che i santi “sono i veri portatori di luce all’interno della storia, perché sono uomini e donne di fede, di speranza e di amore”.
Questa nuova tappa di don Caputo verso gli altari servirà a scoprire in tutta la sua ricchezza la figura umana, cristiana e sacerdotale di questo umile e appassionato discepolo di Cristo, provocando in noi una ulteriore sollecitazione affinché, prendendolo come modello di vita evangelica, seguiamo con altrettanto slancio il comune Maestro, nostra via, verità e vita.

Don Sabino Lattanzio
Postulato


TESTO E FOTO TRATTA DA: www.dioeifratelli.it

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