venerdì 5 novembre 2010

Apertura dell’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione del Servo di Dio Don Ruggero Caputo espressione della bellezza di essere cristiani


Nel discorso ai partecipanti al Convegno ecclesiale della Diocesi di Roma, il 7 giugno scorso il Santo Padre Benedetto XVI ha affermato: “Scoprire la bellezza e la gioia della fede è un cammino che ogni nuova generazione deve percorrere in proprio, perché nella fede viene messo in gioco quanto abbiamo di più nostro e di più intimo, il nostro cuore, la nostra intelligenza, la nostra libertà, in un rapporto profondamente personale con il Signore che opera dentro di noi… La fonte della gioia cristiana è questa certezza di essere amati da Dio, amati personalmente dal nostro Creatore… con un amore appassionato e fedele, un amore più grande delle nostre infedeltà e peccati, un amore che perdona”.
Questa scoperta della bellezza e della gioia del credere, del rapporto personale con il Signore e della gioia di essere chiamati e amati da Lui, esplicitati dal Santo Padre, fu al centro della spiritualità del Servo di Dio don Ruggero Caputo di Barletta, deceduto il 15 giugno 1980, all’età di settantatre anni, con alle spalle quarantatre di sacerdozio, fecondi di circa duecento vocazioni femminili alla vita religiosa e di dieci vocazioni sacerdotali. La sua fu una vita vissuta come dono ricevuto da Dio e contraccambiato con altrettanta generosità.
Il 1° maggio scorso mons. Giovan Battista Pichierri, arcivescovo di Trani - Barletta - Bisceglie, presente S.E. mons. Francesco Monterisi, ha aperto le celebrazioni centenarie di don Ruggero Caputo (nato il 1° maggio 1907) con l’introduzione della Causa di Beatificazione e Canonizzazione, esattamente a dieci anni dall’apertura della Causa di Canonizzazione del Servo di Dio don Raffaele Dimiccoli, direttore spirituale dello stesso don Caputo. Nella serata dello stesso giorno, in occasione del tradizionale arrivo dal Santuario campestre alla Cattedrale dell’Icona della Madonna dello Sterpeto, patrona di Barletta, l’arcivescovo alle porte della città alla presenza di oltre 30.000 fedeli, durante la Celebrazione Eucaristica che da l’avvio al mese dedicato a Maria Santissima, nel dare l’annuncio dell’evento legato al Servo di Dio, ha sottolineato alcuni aspetti della devozione di don Caputo a Maria. Questo momento di forte spiritualità per l’intera comunità diocesana è stato preparato da un triduo di preghiera animato da suor M. Clotilde Filannino, madre generale dalla suore terziarie francescane della Beata Angelina, anch’essa barlettana e figlia spirituale di don Caputo. Attingendo ai suoi ricordi personali e dopo un approfondito studio sugli scritti di don Ruggero, durante quei giorni di grazia Madre Clotilde ha messo in risalto la bellezza e la gioia di don Ruggero Caputo, derivante dall’essere cristiano e sacerdote; gioia contagiosa capace di generare tante giovani vocazioni alla vita religiosa contemplativa, attiva e sacerdotale. Un altro aspetto evidenziato è stato l’amore appassionato a Gesù Eucaristia, fulcro della sua spiritualità, e la sua straordinaria umanità, manifestazione della paternità e maternità di Dio, che attirava a sé centinaia di giovani che si ponevano sotto la sua guida spirituale, al di là della scelta vocazionale.
Non poteva essere scelto un giorno migliore, un mese più adatto e una circostanza più opportuna per aprire la Causa di Canonizzazione di un uomo che, sull’esempio di Maria, si è fatto offerta viva e sacrificio gradito a Dio.
Per don Ruggero la Vergine Maria fu sempre il modello del discepolo che porta Gesù ai fratelli. Egli era solito dire: Voglio amare Gesù come lo amava Maria e voglio portarlo agli altri con lo stesso slancio con cui Lei lo portò alla cugina Elisabetta”. Questa voglia di amare Gesù e di portarlo e annunciarlo agli altri è stata recentemente caldeggiata dal Santo Padre Benedetto XVI nel già citato discorso ai partecipanti al Convegno Ecclesiale della diocesi di Roma, quando ha esortato tutti ad “Essere assidui nella preghiera, spiritualmente uniti a Maria nostra Madre, adorare Cristo vivo nell’Eucaristia, innamorarvi sempre di Lui, che è il nostro fratello e vero amico, lo sposo della Chiesa, il Dio fedele e misericordioso che ci ha amati per primo… Nella misura in cui ci nutriamo di Cristo e siamo innamorati di Lui, avvertiamo anche dentro di noi lo stimolo a portare gli altri verso di Lui: la gioia della fede infatti non possiamo tenerla per noi, dobbiamo trasmetterla”. L’esigenza di pregare e di adorare Cristo presente vivo e vero nell’Eucaristia e di innamorarci di Lui viene sottolineata dallo stesso don Caputo, in una lettera indirizzata ad una figlia spirituale entrata a far parte delle Suore Medee di Genova: “Tu sai che tutti i miei figli consacrati sono partiti dall’Adorazione e dall’Amore a Gesù Sacramentato. Ci siamo innamorati di Lui e Lo abbiamo seguito attingendo forza e amore dall’Adorazione… Secondo la possibilità… rifugiati sempre ai piedi del SS. Sacramento e vai lì con tutto il corredo della tua povertà spirituale e secondo tutti i bisogni dell’anima tua. Prega, prega, solo pregando potrai vivere la tua bella vocazione. E la tua preghiera sia universale; prega come ha pregato Gesù per tutto il mondo, per tutta l’umanità ut adveniat Regnum Domini Nostri Jesu Christi in universo mundo”.
In un mondo demotivato, lacerato da discordie, da guerre e da episodi di violenze, testimoniare Cristo Gesù, amante della vita, attraverso l’esempio di coloro che hanno saputo vivere la gioia dell’intimità divina, è per tutti noi, e soprattutto per le nuove generazioni, motivo di edificazione e di incoraggiamento nella certezza che il Signore ci ama per quelli che siamo, al di là del nostro limite umano. Di questo il Servo di Dio don Ruggero Caputo ne era profondamente convinto: “Gesù è la via ed è il termine. E questa via è confidenza, amore. Se sei povero, Gesù è la tua ricchezza e Gesù ama la tua povertà per comunicarti la sua ricchezza di misericordia, di amore. Gesù non è timore, non è paura, non è sfiducia. Gesù è pace, è amore, è amico. Sta sempre con le braccia aperte per stringerti al Suo Cuore”.

Padre Vito Lombardi

TESTO E IMMAGINE TRATTI DA:www.dioeifratelli.it

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