tag:blogger.com,1999:blog-64903253743865385562024-03-13T15:41:06.208-07:00DON RUGGERO MARIA CAPUTO. Adorator strenuissimum EucharistiaO Padre, che esalti gli umili e svuoti le mani
dei superbi, Ti ringraziamo perché hai suscitato
in mezzo al tuo popolo il sacerdote Ruggero
Caputo, instancabile adoratore dell’Eucaristia,
formatore di coscienze e promotore di nuove
vocazioni. Fa’ che, memori del suo esempio,
anche noi sappiamo seguirTi in santità di vita
e con volontà rinnovata. Amen.Emanuele Mascolohttp://www.blogger.com/profile/06227676659125315182noreply@blogger.comBlogger33125tag:blogger.com,1999:blog-6490325374386538556.post-86609225172327358852017-06-07T12:11:00.001-07:002017-06-07T12:11:04.976-07:00Così vanno le cose di Dio: il recital su Don Caputo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOjVwVrEn7z0-SrYRmxym9Gj3M2KoD0-zKs9HQbt_m77qeECKo_gtUYJPcIasldqWa1NYBxrr93xJbQm4eG-A90Uy8NhvuYd9OpRQijmIcCqgL1jmXP1KksFai4H22GO_nf_MQrZkGso-I/s1600/DRC.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOjVwVrEn7z0-SrYRmxym9Gj3M2KoD0-zKs9HQbt_m77qeECKo_gtUYJPcIasldqWa1NYBxrr93xJbQm4eG-A90Uy8NhvuYd9OpRQijmIcCqgL1jmXP1KksFai4H22GO_nf_MQrZkGso-I/s1600/DRC.jpg" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeDezg-4iZGnjNU3b0N33sg_ZicgxHer9_pQGD1x6celiKi2ajIS_f7ZV39EECNNOz6Ig4jAfOqCOaDMblne6qgxMcTIgntXhh1S1m5PiXTyYEuHV9Bc2aPgIhvf-DR2E9Tv43PvWq-k7b/s1600/caputo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="190" data-original-width="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeDezg-4iZGnjNU3b0N33sg_ZicgxHer9_pQGD1x6celiKi2ajIS_f7ZV39EECNNOz6Ig4jAfOqCOaDMblne6qgxMcTIgntXhh1S1m5PiXTyYEuHV9Bc2aPgIhvf-DR2E9Tv43PvWq-k7b/s1600/caputo.jpg" /></a>Ricordando i 110 anni dalla sua nascita e 80 anni dalla sua ordinazione sacerdotale, Domenica
11 Giugno, Solennità della Santissima Trinità, presso la Prepositura di
San Giacomo Maggiore in Barletta, dopo la Celebrazione Eucaristica
delle ore 19,30, i giovani della Parrocchia presenteranno un
recital sulla vita del Servo di Dio Don Ruggero Caputo dal titolo "<b>Così
vanno le cose di Dio</b>".<br /> I testi sono stati redatti dai giovani e dal nostro parroco Mons. Sabino Amedeo Lattanzio, Postulatore Diocesano.<div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
Questa testata e i collaboratori non hanno nessun scopo di lucro.</div>Emanuele Mascolohttp://www.blogger.com/profile/06227676659125315182noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6490325374386538556.post-59114711527617922152013-01-26T11:40:00.001-08:002013-01-26T11:43:46.276-08:00 La santità è di casa nella nostra Chiesa diocesana!<br />
<div align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1namBTZFe7uV0SlmbIvBSmw_Cn45nwKlxKSj41x-oGH1U58kT60sVQ92oLNu-mn9ITrrXN8GMXDTSglOPAPTlkSxmSWhGblZCYYobYtK1KyQwrcLtloi8uKoOAgcsVFadR4_IAPRv2D8R/s1600/cop1_2013.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1namBTZFe7uV0SlmbIvBSmw_Cn45nwKlxKSj41x-oGH1U58kT60sVQ92oLNu-mn9ITrrXN8GMXDTSglOPAPTlkSxmSWhGblZCYYobYtK1KyQwrcLtloi8uKoOAgcsVFadR4_IAPRv2D8R/s640/cop1_2013.png" width="627" /></a></div>
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<img height="92" src="http://www.dioeifratelli.it/img/logo_diocesi.png" width="76" /><br />
Mons. Giovan Battista Pichierri<br />
Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie<br />
Titolare di Nazareth</div>
<div align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10px;">
<span class="Stile32" style="color: #8c0416; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large; font-weight: bold;">La santità è di casa<br />nella nostra Chiesa diocesana!</span><br />
<em class="Stile7" style="color: #666666; font-size: 16px; font-weight: bold;">Da questo numero il periodico “Dio e i Fratelli”<br />abbraccia tutti i Servi di Dio dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie</em></div>
<div class="normaltext_j" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10px;">
<span class="Stile32" style="color: #8c0416; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large; font-weight: bold;">S</span>ono già trascorsi sedici anni di vita del bollettino “Dio e i Fratelli”… e non li dimostra! Sorse per interessamento di don Sabino Lattanzio, all’epoca vice postulatore, come <em>“Periodico trimestrale d’informazione sulla Causa di Canonizzazione del Servo di Dio sac. Raffaele Dimiccoli”</em>, introdotta il 1° maggio 1996, a quarant’anni dalla morte del Servo di Dio barlettano, e conclusasi il 25 maggio dell’anno seguente. Con il primo numero del 2006 del suddetto Bollettino, il raggio di informazione fu allargato a un figlio spirituale dello stesso mons. Dimiccoli, il sacerdote diocesano di Barletta don Ruggero Caputo, del quale il 1° maggio dello stesso anno fu da me introdotta la fase diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione, felicemente conclusasi il 25 luglio 2007.<br />
Queste Cause, atte a mettere in luce i fiori più belli di santità fioriti nella nostra Chiesa diocesana, si andavano ad aggiungere a quelle già introdotte in precedenza, riguardanti il Servo di Dio padre Giuseppe M. Leone, redentorista di Trinitapoli, suor Maria Chiara Damato, clarissa barlettana, don Pasquale Uva, prete diocesano biscegliese, Luisa Piccarreta, laica, terziaria domenicana di Corato. Ultimamente il Santo Padre Benedetto XVI ci ha fatto dono del riconoscimento della Venerabilità di suor Damato (2 aprile 2011), di mons. Dimiccoli (27 giugno 2011) e di don Uva (10 maggio 2012).<br />
A ben ragione il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il 31 ottobre scorso, vigilia della Solennità di tutti i Santi, venendo in mezzo a noi per rendere grazie alla Trinità Santissima del dono dei tre nostri Venerabili, ha sollecitato santamente il nostro “orgoglio” dicendo: <em>“La vostra gloriosa Diocesi sta vivendo una vera primavera di santità!”</em>.<br />
Carissimi sacerdoti, consacrati nella vita religiosa e fedeli laici a me affidati, vi esorto a non sottovalutare questa fioritura di santità, impegnandoci a conoscere e ad amare i santi di casa nostra. Spinti dai loro fulgidi esempi, ci porremo anche noi l’interrogativo del grande padre della Chiesa Agostino d’Ippona: <em>“Si isti et istae, cur non ego?”</em>. Per questo motivo, plaudo la sollecitazione del Postulatore Diocesano, mons. Sabino Amedeo Lattanzio, di estendere, a partire da questo numero, il Bollettino di informazione a tutti i candidati alla santità della nostra diletta Arcidiocesi di Trani - Barletta - Bisceglie e Nazareth. Sarà premura degli interessati della diffusione della conoscenza dei diversi Servi di Dio e Venerabili a far pervenire il materiale al Postulatore Diocesano tramite l’indirizzo e-mail: postulazione@arcidiocesitrani.it.<br />
Tendere alla santità non è un lusso di pochi ma è un dovere di tutti perché è Dio stesso che ce lo richiede:<em>“Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono Santo”</em> (Lv 19,1). Questo è il miglior modo per vivere l’Anno della Fede in corso.<br />
<br />
<em>Barletta, 30 dicembre 2012<br />Solennità di San Ruggero, vescovo</em></div>
<div align="right" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10px;">
X Giovan Battista Pichierri<br />
arcivescovo<br />
<br />
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<div style="text-align: left;">
tratto da www.dioeifratelli.it</div>
</div>
<div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
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<tr><td height="156" valign="top"><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0"><tbody>
<tr><td align="right" class="sopra" height="18" style="color: white; font-size: 10px; font-weight: bold; text-decoration: none;"><div align="center">n. 1 Gennaio-Marzo 2012 - <a class="sopra" href="http://www2.chiesacattolica.it/pls/ceidocs/bia_pack.info_diocesi?id=205&Regione=" style="color: white; text-decoration: none;" target="_blank">Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie</a></div></td></tr>
</tbody></table><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" height="140"><tbody>
<tr><td height="100" width="135"> </td><td height="100"> </td><td height="100" width="135"> </td></tr>
<tr><td width="135"> </td><td class="normaltext" style="font-size: 10px; text-decoration: none;"><div align="justify" class="normaltext" style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Geneva, Arial, Helvetica, sans-serif;">Periodico trimestrale d'informazione sulle Cause di Canonizzazione del Venerabile sac. Raffaele Dimiccoli e del Servo di Dio sac. Ruggero Caputo</span></div></td><td width="135"> </td></tr>
</tbody></table></td></tr>
</tbody></table><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; width: 638px;"><tbody>
<tr><td align="center" bgcolor="#993333" class="sopra" height="20" style="color: white; font-size: 10px; font-weight: bold; text-decoration: none;"><embed height="56" pluginspage="http://www.adobe.com/shockwave/download/download.cgi?P1_Prod_Version=ShockwaveFlash" quality="high" src="http://www.dioeifratelli.it/swf/menuhome3.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="639"></embed></td></tr>
</tbody></table><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; width: 618px;"><tbody>
<tr><td><img height="12" src="http://www.dioeifratelli.it/img/ghost.gif" width="618" /></td></tr>
</tbody></table><br />
<div align="justify" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10px;"><table align="center" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5"><tbody>
<tr><td class="normaltext" style="font-size: 10px; text-decoration: none;"><div align="center" class="Stile32" style="color: #003366; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-large; font-weight: bold;">Don Ruggero Caputo promotore<br />
del laicato, nel ricordo di Anna Salso</div><div align="justify"><span class="Stile35"><img align="right" height="235" hspace="5" src="http://www.dioeifratelli.it/archivio/1_2012/annasalso.jpg" vspace="0" width="248" /></span>Nella mattinata del 2 gennaio u.s., all’età di 91 anni, si è spenta serenamente, così come è vissuta, la sig.ra Anna Salso vedova Giannella, discepola della prima ora del servo di Dio don Ruggero Caputo e terziaria domenicana.<br />
Moglie e madre esemplare, ha saputo portare avanti la sua famiglia in modo encomiabile.<br />
Anche all’interno della comunità parrocchiale di San Giacomo Maggiore, culla della sua fede, ha lasciato il “profumo di Cristo”. Guidata fin da piccola dal suo amato “Direttore”, si è distinta per un particolare amore verso l’Eucaristia. Fino a quando la salute glielo ha permesso, immancabilmente ha partecipato alla santa Messa quotidiana mattutina e il giovedì, subito dopo la Celebrazione Eucaristica, circondata da altri fedeli, ha animato l’ora di Adorazione Eucaristica. Il suo ricordo rimanga in benedizione nel cuore e nella mente di quanti l’hanno conosciuta e hanno usufruito della sua amicizia. La sua testimonianza cristiana contagi tante altre persone di buona volontà perché diventino anch’esse soprattutto all’interno delle famiglie “luce, lievito e sale” di vita evangelica. A edificazione comune riporto alcuni passaggi tratti dalla deposizione processuale fatta dalla nostra carissima Anna il 20 settembre 2006 sulla vita, le virtù e la fama di santità del servo di Dio don Ruggero Caputo.</div><div align="justify"><em>“Don Ruggero Caputo merita di essere elevato agli onori degli altari: tutta la sua vita canta le sue lodi! Ed è mio desiderio che ciò avvenga quanto prima. L’ho conosciuto personalmente da giovane quando nel 1940 fu nominato viceparroco della mia parrocchia di San Giacomo Maggiore, e l’ho seguito fino alla sua morte. Don Ruggero ha inculcato in me una grandissima devozione verso Gesù Sacramentato e mi ha guidato verso il Suo amore. Ancora oggi ogni giovedì, dopo la santa Messa delle ore 8,30 che si celebra nella parrocchia di San Giacomo Maggiore, con altre mie amiche sono promotrice di un’ora santa di adorazione, in virtù di un impegno preso oltre quarant’anni fa davanti al Direttore. Avviammo questa santa iniziativa con la signora Giulia Lemma e con Palmina Lionetti, donne di santa vita.<strong>Per me don Ruggero è stato un sacerdote molto esemplare per la devozione che portava a Gesù Sacramentato</strong>; lo vedevamo sempre in ginocchio in un angolo della cappella del Santissimo.<br />
Una mattina mi recai presso la parrocchia dello Spirito Santo - nel periodo in cui il Direttore era lì viceparroco - e lo trovai che, come al solito, era in ginocchio tra i banchi, tutto assorto in preghiera col volto trasfigurato e con lo sguardo rivolto al Tabernacolo. Lo distolsi dalla preghiera chiedendogli di confessarmi. Alla mia richiesta mi rispose in atto di supplica: “Figlia mia, vieni in un altro momento, fammi stare con Gesù!”. Fu quello il momento in cui compresi maggiormente l’amore che don Ruggero portava a Gesù. Il Servo di Dio passava per le strade e accarezzava i bambini che gli correvano dietro e distribuiva le caramelle che abitualmente portava in tasca, come espediente di attrazione. Entrava nelle case per visitare i malati e gli anziani. Il Direttore, però seppe attirare in modo particolare la gioventù.<br />
Ricordo che i tre miei figli gli volevano un gran bene e lo seguivano volentieri in tutte le iniziative della parrocchia. Egli fu un vero papà, sempre pronto ad incoraggiare e a dare il necessario sostegno spirituale al momento propizio. <strong>La sua caratteristica fu quella di confessore e direttore di anime</strong>. In questo fu molto ricercato sia dai fedeli che da molti suoi confratelli sacerdoti, specie quelli più giovani di lui, i quali, ricordo, di sovente lo venivano a trovare per confessarsi e per chiedergli consiglio.<br />
Don Ruggero ebbe una singolare passione per la cura delle vocazioni, e dalla sua famiglia spirituale si donarono totalmente al Signore circa duecento tra suore e consacrate nel mondo e oltre una decina di sacerdoti. Egli però non ha mai trascurato le penitenti che, come me, avevano contratto matrimonio. Ricordo che quando il Servo di Dio fu nominato Direttore del Nuovo Oratorio San Filippo Neri, nei giorni che precedevano il martedì mattina, momento dell’adunanza, immancabilmente faceva passare per le nostre case Mariettina Doronzo, che con sollecitudine ci ricordava di essere presenti a quell’appuntamento settimanale voluto dal Direttore esclusivamente per noi sposate, per darci tante raccomandazioni circa il nostro modo di comportarci con i propri mariti e con i propri figli.<br />
Durante l’Anno Santo del 1950 il prevosto don Sabino Cassatella commissionò a un artista di Ortisei una statua in legno della Madonna Pellegrina, simile a quella che girò per le città della Diocesi, ma di dimensioni più piccole. La statua, dopo essere stata benedetta dal vicario generale di Barletta, mons. Raffaele Dimiccoli, cominciò a girare per le case della parrocchia di San Giacomo, a partire dalla casa canonica. Il giorno in cui la Madre Santissima venne a visitare la mia casa l’accolsi umiliata, ma con tanto amore, perché le mura domestiche erano di dimensioni piccole e la mia famiglia poverissima.<br />
<img align="left" height="242" hspace="5" src="http://www.dioeifratelli.it/immagini/caputofoto/3apr1959.jpg" vspace="5" width="227" />Nella serata si presentò don Ruggero per animare il momento di preghiera e vide tutti i membri della mia famiglia riuniti. In quella circostanza il Direttore mi disse tra l’altro che quella visita sarebbe stata un’ulteriore benedizione che scendeva su di noi, in quanto la Madonna non abbandona mai chi si affida a Lei. Ed è stato così! Dopo tanti sacrifici, io e mio marito siamo riusciti ad acquistarci una casetta dove abitare e, grazie a Dio e alla Madonna, anche i miei figli hanno avuto una sistemazione dignitosa.<br />
Nelle difficoltà che ho trovato soprattutto nei primi anni di matrimonio nel portare avanti la mia famiglia, egli mi diceva sempre: “Pensa a Gesù, rivolgiti alla Madonna e vedrai che ogni cosa si appianerà”.<br />
Il Servo di Dio aveva una grande fiducia in Gesù e nella Madonna, e questa fiducia la infondeva anche in noi sue figlie.<br />
Egli amava molto la preghiera e ci insegnava che lo scopo principale della nostra vita doveva essere l’amore, l’umiltà e l’adorazione. Tante volte mi diceva: “Proprio perché sei una mamma devi pregare di più”. E ancora: “Non lasciare mai Gesù e non te lo fare mai togliere da nessuno!”.<br />
Quando nel 1947 mi sposai non avevo neanche un soldo per far celebrare la santa Messa. Egli, vedendomi mortificata, mi disse: “Non ti preoccupare, ti farò una bella celebrazione”. Benedisse le nostre nozze in San Giacomo, nella cappella del Sacro Cuore di Gesù. In quella circostanza piangevo per l’emozione, ma soprattutto perché, nonostante le nostre difficoltà, il Servo di Dio ci fece sentire come dei principi.<br />
Ricordo le belle parole di incoraggiamento che ci rivolse in quella circostanza.<br />
Solitamente mi accoglieva sempre con amore e con grande disponibilità. Diceva sempre: “Non ti scoraggiare, continua ad andare avanti, i risultati si raccolgono nel tempo”. Tuttavia egli non aveva paura di richiamarci perché voleva correggerci. Se durante la confessione cominciavo a parlare dei difetti degli altri egli mi ammoniva: “Ma io sto confessando te o un’altra persona?”. Voleva che ognuno di noi doveva prendersi le proprie responsabilità e non scaricare sempre su gli altri le colpe. <strong>Per noi il Direttore è stato un vero padre: conosceva tutto di noi e ogni sua parola ce la faceva arrivare al momento propizio come manna celeste</strong>. Per le tante incomprensioni subite da parte dei parroci, don Ruggero dovette cambiare diverse destinazioni.<br />
Quando nel 1974 lasciò per l’ultima volta la parrocchia di San Giacomo, essendo Santa Maria degli Angeli molto distante dal nostro territorio, lo supplicammo di venirci a confessare nella vicina parrocchia di Sant’Agostino. Dopo un po’ di tempo gli chiedemmo di ritornare a San Giacomo. Eravamo coscienti che ciò che gli chiedevamo gli sarebbe costato molto, perché si trattava di ritornare in un luogo da lui tanto amato ma che, purtroppo, era reso ostile dalla presenza del parroco del tempo che lo aveva sempre contrastato. Eppure don Ruggero, nella sua grande virtù e per amore nostro, accettò di venire a San Giacomo ogni 15 giorni, di venerdì, per confessarci. Si consumò a causa di un tumore maligno. Negli ultimi mesi diverse volte sono andata a trovarlo in ospedale, ricevendo da lui una grande testimonianza di serenità e di abbandono alla volontà di Dio. Anche durante quell’ultima malattia non si è stancato mai di esortarmi a vivere sempre in comunione con Gesù.<br />
Don Ruggero è sempre nei miei pensieri, me lo sento sempre vicino e spesso lo sogno di notte che mi sorride.</em></div><em></em></td></tr>
</tbody></table><center></center></div><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; width: 618px;"><tbody>
<tr></tr>
</tbody></table><div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
Questa testata e i collaboratori non hanno nessun scopo di lucro.</div>Emanuele Mascolohttp://www.blogger.com/profile/06227676659125315182noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6490325374386538556.post-23567070674633554252012-01-24T09:14:00.000-08:002012-01-24T09:14:23.944-08:00<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" class="MsoNormalTable" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; width: 638px;"><tbody>
<tr style="height: 117.0pt; mso-yfti-firstrow: yes; mso-yfti-irow: 0; mso-yfti-lastrow: yes;"> <td style="height: 117.0pt; padding: 0cm 0cm 0cm 0cm;" valign="top"> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" class="MsoNormalTable" style="mso-cellspacing: 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; mso-yfti-tbllook: 1184; width: 100.0%;"><tbody>
<tr style="height: 13.5pt; mso-yfti-firstrow: yes; mso-yfti-irow: 0; mso-yfti-lastrow: yes;"> <td style="height: 13.5pt; padding: 0cm 0cm 0cm 0cm;"> <table background="http://www.dioeifratelli.it/img/testatanuova2005.jpg" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; width: 638px;"><tbody>
<tr><td height="156" valign="top"><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0"><tbody>
<tr><td align="right" class="sopra" height="18" style="color: white; font-size: 10px; font-weight: bold; text-decoration: none;"><div align="center">n. 1 Gennaio-Marzo 2012 - <a class="sopra" href="http://www2.chiesacattolica.it/pls/ceidocs/bia_pack.info_diocesi?id=205&Regione=" style="color: white; text-decoration: none;" target="_blank">Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie</a></div></td></tr>
</tbody></table><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" height="140"><tbody>
<tr><td height="100" width="135"> </td><td height="100"> </td><td height="100" width="135"> </td></tr>
<tr><td width="135"> </td><td class="normaltext" style="font-size: 10px; text-decoration: none;"><div align="justify" class="normaltext" style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Geneva, Arial, Helvetica, sans-serif;">Periodico trimestrale d'informazione sulle Cause di Canonizzazione del Venerabile sac. Raffaele Dimiccoli e del Servo di Dio sac. Ruggero Caputo</span></div></td><td width="135"> </td></tr>
</tbody></table></td></tr>
</tbody></table><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; width: 638px;"><tbody>
<tr><td align="center" bgcolor="#993333" class="sopra" height="20" style="color: white; font-size: 10px; font-weight: bold; text-decoration: none;"><embed height="56" pluginspage="http://www.adobe.com/shockwave/download/download.cgi?P1_Prod_Version=ShockwaveFlash" quality="high" src="http://www.dioeifratelli.it/swf/menuhome3.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="639"></embed></td></tr>
</tbody></table><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; width: 618px;"><tbody>
<tr><td><img height="12" src="http://www.dioeifratelli.it/img/ghost.gif" width="618" /></td></tr>
</tbody></table><div align="justify" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 10px;"><table align="center" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5"><tbody>
<tr><td class="normaltext" style="font-size: 10px; text-decoration: none;"><div align="center" class="Stile32" style="color: #8c0416; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-large; font-weight: bold;">Prepariamoci a vivere l’Anno della Fede<br />
con il servo di Dio don Caputo<br />
<span class="Stile36" style="color: #990000; font-size: 18px; font-style: italic;">“... finché Cristo non sia formato in voi!” (Gal 4,19)</span></div><div align="justify"><span class="Stile35"><img align="left" height="314" hspace="5" src="http://www.dioeifratelli.it/immagini/caputofoto/caputo6marzo1960.jpg" vspace="5" width="206" /><em>“Il Cristianesimo non è una nuova dottrina o una nuova morale. Cristiani siamo soltanto se incontriamo Cristo”</em>; così ebbe a ribadire il Santo Padre Benedetto XVI durante l’udienza generale del mercoledì 3 settembre 2008. È solo in questa relazione personale con il Signore Risorto che possiamo sperimentare la Sua presenza, <em>“possiamo toccare il Cuore di Cristo e sentire che Egli tocca il nostro”</em>. Questa è stata la felice esperienza dei discepoli di ogni tempo che, lasciandosi conquistare e pervadere dalla Sua presenza, si son fatti apostoli, testimoni della Sua risurrezione: <em>“Quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della Vita […], quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi"</em> (1Gv 1,1.3).<br />
Per colui che sperimenta la presenza benefica del Cristo che per nostro amore ha dato tutto se stesso fino alla morte, non conta più nulla; anche ciò che prima era fondamentale ed essenziale diventa<em>“spazzatura”</em>. Non è più <em>“guadagno”</em>, ma una<em> “perdita”</em>, perché ormai conta solo la vita in Cristo Gesù. Questa è stata l’esperienza di Paolo (cfr Gal 2,20; Fil 2,7-8), questa è stata anche l’esperienza del nostro indimenticabile servo di Dio don Ruggero Caputo il quale, conquistato pazzamente da Gesù si è fatto banditore del Suo amore in mezzo ai fratelli, senza </span>paura di essere ostacolato e perseguitato a causa del Suo Nome. Sua unica finalità nelle fatiche apostoliche fu quella di<em>“condurre ad ogni costo ogni persona a Cristo”</em>, cominciando dai piccoli e dai giovani, <em>“cera vergine”</em>, perché potessero <em>“sciogliersi”</em> davanti a Lui, in quanto Lui solo può sciogliere le nostre ansie e i nostri timori, e colmare le nostre attese.<br />
<em>“Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” </em>(Gv 6,68), disse un giorno l’apostolo Pietro, dopo aver sperimentato i gesti di amore e di compassione del suo Maestro divino.<br />
Infatti, se Gesù ha dato la vita per tutti noi, fino a versare il suo sangue, potrebbe mai Egli tradire la nostra fiducia e condurci per sentieri sbagliati?<br />
<img align="right" height="210" hspace="5" src="http://www.dioeifratelli.it/immagini/caputofoto/caputo30dic1976.jpg" width="241" />Di qui il monito lanciato dal nostro Servo di Dio - forte della sua esperienza di direttore di anime - a stare in guardia per resistere contro la diffusa cultura nichilista che tenta in tutti i modi di strappare Cristo e il suo messaggio dalle nostre coscienze. Per i fedeli che l’ascoltavano - prendendo in prestito alcune espressioni di padre David M. Turoldo - don Ruggero fu <em>“spada di fuoco”</em>, pronta a riscaldare i cuori, a sciogliere il gelo della indifferenza, dell’ostinatezza e della sfiducia, e per illuminare le menti confuse. Ma fu anche <em>“linea fulminante”</em>, pronta a consumare l’oscurità della notte. Quanti, grazie agli ammonimenti racchiusi nel fermo consiglio e al discernimento fatto sotto la sua guida sicura, hanno ritrovato la via maestra che porta a Cristo! Ancora una volta egli ci esorta a lasciarci formare e pervadere da Gesù benedetto, l’unico amico che non tradisce, che non può farci del male. Spesso diceva: <em>“Senza di Lui è tenebra dentro di me, e attorno a me non senso”</em>.<br />
È stata una vera grazia per Barletta l’essere stati affiancati da santi sacerdoti <em>“teofori”</em>, quali don Caputo e il venerabile don Raffaele Dimiccoli, che ci hanno fatto respirare il soprannaturale come una cosa naturale. Se la nostra città benedetta è stata terreno fecondo di oneste famiglie, vivaio privilegiato di vocazioni sacerdotali e religiose - soprattutto di donne che ancora riempiono tanti monasteri di clausura e istituti di vita religiosa - questo lo si deve al radicato amore per Cristo succhiato fin dal seno materno, perché predicato e testimoniato da tanti degni ministri dell’altare.<br />
La fortuna di un buon sacerdote è se lascia nella parrocchia il profumo delle sue virtù. Profumo per la parrocchia ma profumo anche per la Diocesi.<br />
A volte, infatti, la fortuna della diocesi è la presenza di qualche sacerdote che ha fatto scuola, che è stato maestro di vita spirituale, che ha istruito bene, che ha creato delle personalità sicure in mezzo ai suoi giovani, che adesso sono uomini. Il Santo Padre ha annunciato che nel prossimo 11 ottobre aprirà l’Anno della Fede, in occasione del cinquantesimo di apertura del Concilio Vaticano II. In questo periodo:<em> “Dovrà intensificarsi la riflessione sulla fede per aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo… perché </em>- puntualizza il Pontefice - <em>ognuno senta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere alle generazioni future la fede di sempre”</em>.<br />
Sia il grido corale quello del nostro amico di viaggio, don Ruggero Caputo, grido carpito a sua volta dalle labbra e dal cuore infuocato del suo maestro, il venerabile mons. Raffaele Dimiccoli:<em> “Signore, accrescici la fede! Signore, conservaci la fede!”.</em></div><div align="right"><strong>Mons. Sabino Amedeo Lattanzio</strong><br />
<em>Postulatore Diocesano</em></div></td></tr>
</tbody></table><center></center></div><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; width: 618px;"><tbody>
<tr><td><img height="12" src="http://www.dioeifratelli.it/img/ghost.gif" width="618" /><br />
tratto da: www.dioeifratelli.it</td></tr>
</tbody></table><div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;"><b><span style="color: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 6.5pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">n. 1 Gennaio-Mar</span></b></div></td></tr>
</tbody></table></td></tr>
</tbody></table><div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
Questa testata e i collaboratori non hanno nessun scopo di lucro.</div>Emanuele Mascolohttp://www.blogger.com/profile/06227676659125315182noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6490325374386538556.post-78674641980477999982011-06-29T04:30:00.000-07:002011-06-29T04:30:16.192-07:00<a href="http://www.scribd.com/doc/58966219">http://www.scribd.com/doc/58966219</a><div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
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Questa testata e i collaboratori non hanno nessun scopo di lucro.</div>Emanuele Mascolohttp://www.blogger.com/profile/06227676659125315182noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6490325374386538556.post-85896204037225797542010-11-07T15:12:00.001-08:002010-11-07T15:12:31.897-08:00<a href="http://www.blogcattolici.blogspot.com/"><img border="0" src=" http://img30.imageshack.us/img30/7017/bc0m.jpg" /></a><div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
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Nel tempo natalizio era solito allestire in casa un Presepio originale, formato da una grande grotta con dentro i componenti della Santa Famiglia. Dinanzi a Gesù bambino amava porre una folta schiera di angeli, “perché - diceva - furono i primi ad accorrere e a circondare la mangiatoia di Betlemme per lodare e adorare il Signore e i primi a diffondere lo straordinario annuncio del Natale del Salvatore”. Accanto ad essi c’erano tantissime pecore, senza alcun altro personaggio: “Le pecore siete voi - riferendosi ai suoi figli e alle sue figlie spirituali -. Vi ho messi tutti vicino a Gesù e ogni giorno vi raccomando a Lui, uno per uno, affinché vi tenga stretti a Lui. Voi fate parte delle preoccupazioni, dei pensieri di questo povero piccolo prete di Gesù. E siete la parte mia, anzi, dopo Gesù, siete appunto la porzione più cara della mia eredità in Cristo. Tante volte dico a Gesù quelle parole del Vangelo: ‘Redde quod debes’, cioè: dammi ciò che mi spetta!; dammi la santificazione di tutti i miei figli spirituali”.<br />Per comprendere la profondità interiore di quest’uomo di Dio riportiamo di seguito una meditazione da lui scritta per il santo Natale 1978, affinché anche noi possiamo entrare nel “grande mistero” che ci accingiamo a contemplare in questo sacro tempo liturgico.<br /><br />La profondità insondabile del Mistero del Verbo di Dio fatto Uomo:<br /><br />“Medius autem vestrum stetit Quem vos nescitis” (In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete)<br />Mio Dio, abbi pietà della mia cecità, dammi luce, fa che io povero, miserabilissimo peccatore comprenda in qualche modo il grande, immenso Mistero del Tuo sposalizio con la nostra umanità. Tu Principio e Termine di ogni cosa, Tu l’Unigenito del Padre, Tu l’Eterno, l’Onnipotente, Ti sei rivestito della nostra fragilità, sei venuto ad essere povero, mite, umile, crocifisso. Sei venuto a soffrire perché io potessi partecipare della gioia e del gaudio del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.<br />1) Gesù, mio bello e dolce Gesù Bambinello, Ti contemplo su questa paglia insieme alla Madonna, a Giuseppe, agli Angeli della grotta. Che cosa posso, io povero cieco, contemplare dinanzi alla vastità del cielo in cui si contano anche miliardi di anni luce di stelle lontane, come pure dinanzi a così incommensurabile Mistero? Se l’uomo dinanzi alla vastità e profondità dei mari, dinanzi alle alte vette dei monti, resta muto, attonito a contemplare così stupende meraviglie... quanto più dinanzi a questo Mistero più vasto dei cieli, più profondo degli abissi, più alto delle alte vette resta muto ed attonito, confuso a contemplare quel dolce, amabile Bimbo che è il Creatore di tutte le cose, Figlio di Dio, l’Eterno, l’Onnipotente che si è fatto così piccolo e debole! Gli Angeli hanno cantato sulla grotta il loro canto di Gloria a Dio e di pace agli uomini di buona volontà, però sono rimasti ammirati, confusi dinanzi al loro Creatore fattosi così piccolo per amore dell’uomo. Anche la Madonna, S. Giuseppe sono muti, meravigliati, estasiati e tutti silenziosamente assorbiti nella contemplazione del Verbo di Dio fattosi Figlio di Maria che ha voluto come primo giaciglio la dura paglia e come dimora la povera fredda grotta. Mio Dio, mio Dio, quanto sei meraviglioso e come ci hai amato, come vorrei che il Tuo amore tutto mi prenda e mi assorba. O Maria, Mamma Immacolata di Gesù e Mamma mia, ammettimi con Te a contemplare Gesù, Figlio Tuo e fratello mio.<br />2) Adorare, insieme alla Madonna e S. Giuseppe, il Verbo di Dio “qui exinanivit semetipsum formam servi accipiens” (che spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo).<br />Dal profondo abisso della mia nullità e dei miei peccati, con la faccia per terra, Ti adoro, o Maestà Infinita, o Bellezza Infinita, o Potenza Infinita che Ti sei così abbassata per me. E ancora più abbassata, annientata nel Mistero del SS. Sacramento. Come vorrei, mio Dio, col mio amore ripagarti di tanto tuo soffrire e umiliarti per amor mio. Ti sei così tanto abbassato perché io fossi innalzato alla immensa e meravigliosa altezza di figlio di Dio e fratello Tuo. Quanto dovrebbe disgustarmi la mia superbia e la mia indolenza dinanzi al mio Dio così umiliato!...<br />3) Riparare: l’incomprensione degli uomini che non si curano per niente di conoscere, amare questo Dio d’infinito Amore. Oggi specialmente come una epidemia infetta il cuore di tanta parte dell’umanità di ateismo e di rifiuto di Dio e di ogni valore spirituale e della dignità dell’uomo.<br />4) Entrare: nel vivo, nella vita di questo Mistero, che è tutto di donazione e di offerta, come hanno fatto i santi sulle tracce del Verbo Incarnato. E’ un Mistero di totale offerta: e tu sei tutto di Gesù? Vedi quante bestioline velenose delle tue passioni ti ingombrano il cuore e la mente? Che aspetti? “Nescit tarda molimina Spiritus Sancti gratia” (La grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze).<br />Amen. Viva Gesù.<br /><br /><br />TESTO E IMMAGINE TRATTI DA: www.dioeifratelli.it<div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
Questa testata e i collaboratori non hanno nessun scopo di lucro.</div>Emanuele Mascolohttp://www.blogger.com/profile/06227676659125315182noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6490325374386538556.post-24591078269367293812010-11-05T14:37:00.000-07:002010-11-05T14:40:35.653-07:00Consegnati in Vaticano gli Atti della Causa di canonizzazione di don Caputo<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwVm2LaDQtoNWfok6LARIlMDBsYK45YqC-Sf9r1qq1FmpoCKCopTQ_oQPBr6LrEJse5tW_C9oY5MGAE_6ouh6E5c5CF9CVO8edd-au2zEyRwydTx1ebwb1xt6JB4nUbSbUo5AQutb2Zej9/s1600/transunti.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 237px; height: 308px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwVm2LaDQtoNWfok6LARIlMDBsYK45YqC-Sf9r1qq1FmpoCKCopTQ_oQPBr6LrEJse5tW_C9oY5MGAE_6ouh6E5c5CF9CVO8edd-au2zEyRwydTx1ebwb1xt6JB4nUbSbUo5AQutb2Zej9/s400/transunti.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5536183726500798866" /></a><br />È ormai a tutti noto che il 25 luglio scorso è stata chiusa la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio don Ruggero M. Caputo, figlio spirituale di mons. Dimiccoli. In quella circostanza la Cattedrale di Barletta ha assistito a una numerosa partecipazione di sacerdoti, di religiose e di figli e figlie spirituali del Servo di Dio, nonché di un cospicuo numero di cittadini. Nel breve lasso di tempo di un anno di intenso lavoro sono state celebrate novantasei sessioni durante le quali i membri del Tribunale, i sacerdoti don Filippo Salvo, don Vincenzo Misuriello e la sig.ra Grazia Doronzo, appositamente designati dall’Ordinario, sono stati impegnati ad ascoltare ottantacinque testimoni (di cui cinque Presuli), quasi tutti “de visu”, che hanno deposto sulla vita santa di don Ruggero. Il Tribunale, validamente coadiuvato dal Postulatore della Causa, il canonico don Sabino Amedeo Lattanzio, unitamente ai membri della Commissione Storica, composta da mons. Giuseppe Asciano, don Vito Carpentiere e don Giovanni Cafagna, ha anche raccolto e classificato gli scritti e i documenti del Servo di Dio. Nel frattempo madre Anna Maria Cànopi, abbadessa dell’Abbazia Benedettina “Mater Ecclesiæ” dell’Isola San Giulio (No), padre Francesco Neri, ministro provinciale OFM Cap. di Bari, e don Giuseppe Tupputi, professore di Teologia Dogmatica presso il Seminario Interdiocesano di Potenza e nell’I.SS.R. dell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, nominati Teologi censori dall’ordinario diocesano, mons. Pichierri, hanno espresso il loro giudizio circa l’ortodossia degli scritti dello stesso Servo di Dio. Tutta la documentazione raccolta durante l’Inchiesta Diocesana, sia in originale che nelle altre due copie o transunti, scrupolosamente autenticate dal Notaio, è stata depositata in tre casse distinte, chiuse e sigillate.<br />In data 17 agosto i due Transunti sono stati tradotti a Roma dal Postulatore don Lattanzio, presso la Cancelleria della Congregazione delle Cause dei Santi e recepiti da mons. Marcello Bartolucci, sottosegretario della medesima Congregazione. Al momento della consegna era presente anche il redentorista barlettano padre Vito Lombardi. Dopo questo ulteriore e importante passaggio, la nostra Chiesa diocesana attenderà dal Dicastero Vaticano il decreto della validità giuridica dell’Inchiesta. Sulla base di questi Atti, riconosciuti “validi”, verrà poi preparata la cosiddetta Positio, cioè il dossier che deve dimostrare definitivamente l’eroicità della vita e delle virtù, nonché la fama di santità di don Ruggero Caputo. A Positio conclusa e consegnata, succederanno essenzialmente due sessioni di esame: il Congresso peculiare dei consultori teologi e la Congregazione ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi. Quindi il Santo Padre, in una speciale udienza concessa al Cardinale Prefetto della stessa Congregazione, interverrà per ratificare quanto presentatogli a riguardo del Servo di Dio, che, da quel momento, assumerà il titolo di Venerabile. Un “segno dall’Alto”, cioè un miracolo, accorcerà i tempi, facendoci vedere quanto prima don Ruggero Caputo agli onori degli Altari. Per questo è necessario da parte di tutti noi intensificare la nostra preghiera, far conoscere il Servo di Dio a più persone possibili e farlo pregare. Intanto tutti siamo convinti che il suo primo “miracolo” sia stato la sua vita santa.<br /><br />S.L.<br /><br /><br />TESTO E IMMAGINE TRATTI DA: www.dioeifratelli.it<div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
Questa testata e i collaboratori non hanno nessun scopo di lucro.</div>Emanuele Mascolohttp://www.blogger.com/profile/06227676659125315182noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6490325374386538556.post-48925659503674182302010-11-05T14:35:00.000-07:002010-11-05T14:36:59.668-07:00Il 25 luglio 2007 si è conclusa nella cattedrale di Barletta l’Inchiesta diocesana per la causa di beatificazione del Servo di Dio DON RUGGERO MARIA C<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk-FC_u4bFID1ualfBIxOE0gfdZ3XQB14r_TqPbYfkCJRm39pFKv0_v8qwKhw7DA1Fs4u-HaNIBO_1nIgg_qJrUt53tVfcZBEPYx0vA1P_dRH8xBtNg2uiuqChdBWfrX8oLW5BQ3eY_RgX/s1600/img_8484.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 250px; height: 167px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk-FC_u4bFID1ualfBIxOE0gfdZ3XQB14r_TqPbYfkCJRm39pFKv0_v8qwKhw7DA1Fs4u-HaNIBO_1nIgg_qJrUt53tVfcZBEPYx0vA1P_dRH8xBtNg2uiuqChdBWfrX8oLW5BQ3eY_RgX/s400/img_8484.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5536182728856801010" /></a><br />Il 25 luglio, appena trascorso, nella Basilica Cattedrale di Santa Maria Maggiore, a Barletta, dopo la Celebrazione dei Vespri solenni dell’apostolo Giacomo, si è svolta la sessione di chiusura dell’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio don Ruggero Caputo (1907-1980).<br />L’Inchiesta Diocesana per la sua beatificazione e canonizzazione è stata avviata il 1° maggio 2006, in seguito alle pressanti sollecitazioni del popolo di Dio, del clero diocesano e delle numerosissime religiose e fedeli laici, figlie e figli spirituali del Servo di Dio, il quale già quand’era in vita godeva di fama di santità.<br />Durante le novantasei sessioni processuali celebrate nell’arco di poco più di un anno, il lavoro, come si può ben dedurre, è stato veramente immane perché si è trattato di ascoltare pazientemente e con scrupolosità ottantacinque testimoni presenti nel territorio o raggiunti, qualora questi avevano residenza fuori Barletta. Si è trattato, inoltre, di rintracciare e reperire dai più svariati archivi la numerosissima documentazione inerente al Servo di Dio.<br />Conclusasi l’Inchiesta diocesana i relativi Atti sigillati (il cosiddetto Transunto) saranno portati a Roma presso la Cancelleria della Congregazione delle Cause dei Santi, affinché il Processo continui secondo le fasi stabilite dalle norme canoniche, mentre gli Atti originali, ugualmente sigillati, saranno custoditi presso l’Archivio della Curia arcivescovile di Barletta.<br />Questo avvenimento solenne si è svolto nello stesso giorno e nello stesso luogo in cui settant’anni fa il giovane don Caputo, insieme ad altri tre amici della stessa città, veniva ordinato sacerdote per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’arcivescovo mons. Giuseppe Maria Leo (altri due concittadini furono ordinati nell’autunno dello stesso anno). Il giorno seguente celebrava la prima Messa Solenne nella Basilica di San Domenico, dove pronunciò il discorso di occasione il suo direttore spirituale, il servo di Dio don Angelo Raffaele Dimiccoli.<br />Il programma del novello sacerdote lo troviamo fissato sul ricordino distribuito per quella circostanza. Si tratta dello stesso che Gesù proclamò nella sinagoga di Nazareth all’inizio del ministero pubblico: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha mandato a sanare i contriti di cuore” (cfr Lc 4, 18).<br />Nell’Enciclica Deus caritas est il Santo Padre Benedetto XVI afferma che i santi “sono i veri portatori di luce all’interno della storia, perché sono uomini e donne di fede, di speranza e di amore”.<br />Questa nuova tappa di don Caputo verso gli altari servirà a scoprire in tutta la sua ricchezza la figura umana, cristiana e sacerdotale di questo umile e appassionato discepolo di Cristo, provocando in noi una ulteriore sollecitazione affinché, prendendolo come modello di vita evangelica, seguiamo con altrettanto slancio il comune Maestro, nostra via, verità e vita.<br /><br />Don Sabino Lattanzio<br />Postulato<br /><br /><br />TESTO E FOTO TRATTA DA: www.dioeifratelli.it<div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
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E qual è la volontà del Padre?<br />“Estose ergo vos perfecti, sicut Pater vester caelestis perfectus est” (Mt 5, 48), “Siate dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.<br />Il testo greco adopera il termine éseste; direbbero gli esegeti: medio indicativo futuro, da considerare come un imperativo categorico, un’esortazione impellente, un dovere da adempiere. Un appello da prendere decisamente sul serio.<br />“ Signore, fa’ che io comprenda e ami e scelga e viva con la Tua grazia ciò che è essenziale”. L’esempio dei Santi possa incoraggiarmi.<br />Caro don Ruggero, umile prete della mia giovinezza, padre spirituale e guida dei miei primi passi nella sequela Christi, ispiratore della mia vocazione al sacerdozio e di tante sorelle per la vita di speciale consacrazione, servo della volontà di Dio, innamorato della croce di Cristo che hai accettato per amore della Chiesa, alla quale ti sei donato pretendendo l’ultimo posto… continua a suggerire, come hai tante volte fatto nel tuo ministero su questa terra, la via per la santità.<br />Quante volte ce lo hai proposto nelle confessioni, nella direzione spirituale e nella predicazione. Ce lo ripetevi sempre anche quando, litigando con il microfono dei primi rudimentali sistemi di amplificazione, le parole si accavallavano e dovevamo prestare un’attenzione maggiore. Amavi ripetercelo spesso in un gradevole dialetto che ti rendeva così vicino alle anime e ti permetteva di esemplificare, di essere concreto e convincente. Preferivi uno stile dimesso, rispettoso e sapevi ascoltare: non eri sbrigativo e frettoloso. Solo le tue ginocchia conoscevano il tuo segreto: davanti a Gesù Sacramentato e per tanto tempo. Avrai confidato solo all’Amore della tua vita le tue sofferenze, di un viceparroco a vita. Quando si inventavano le parrocchie per vere o presunte esigenze spirituali e per un molto concreto supplemento di congrua, tu hai continuato ad essere sempre nel posto che il Signore ti ha assegnato: nel ministero della confessione e in ginocchio davanti al SS.mo Sacramento. Non ti ho mai sentito proferire un cenno di protesta o una pur comprensibile rivendicazione.<br />Hai solo desiderato dimostrare con la tua vita: “Gustate et videte quoniam suavis est Dominus” (Sal 34 (33), 9), “Gustate e vedete com’è buono il Signore”. Ci hai voluto insegnare a conoscere, amare, servire, imitare Gesù.<br />“Nihil volitum quin praecognitum”, “Non si può volere ciò che non si conosce e non si ama”.<br />Grazie, don Ruggero.<br />E invoco la misericordia di Dio perchè sia riconosciuto in terra che sei in Paradiso. Tu lo avevi tanto desiderato.<br />Prego perché il Signore permetta la tua canonizzazione e incoraggi ognuno di noi ad essere immagine viva del suo amore.<br /><br />Cari fratelli e sorelle,<br />che, leggendo, siete arrivati fin qui; comprenderete l’affetto umano e la gratitudine sincera e la santa ambizione di dire: “Cur et non ego?”, e perché io no? Anche noi dobbiamo tendere alla santità nella normalità. Per noi Materia Sanctitatis è la vita quotidiana.<br />Questo insegnava don Ruggero: cercare la santità nei doveri di ogni giorno, ma coltivando una vita di orazione. Ci ha insegnato a fare la meditazione, quotidianamente, con assidua fedeltà, ma non nell’anonimato bensì rivolgendoci a Gesù in un dialogo d’amore, a tu per tu, più spesso tacendo noi per ascoltare Lui che tacitando Lui perché ascolti il nostro vuoto chiacchierio. Ci ha chiesto di andare a Messa, ogni giorno, e di fare sempre la Comunione. Qualche volta ci ammetteva alla Comunione Eucaristica al di fuori della Messa perché non perdessimo questo dono: ricevere Gesù nel Santissimo Sacramento. Amava celebrare ogni sera la Funzione, cioè la visita a Gesù Sacramentato e la Benedizione Eucaristica in forma semplice. Per il vero, fu poi permessa la celebrazione serale della S. Messa, ma a don Ruggero in un primo momento, non fu consentito.<br />La strada della santità è lastricata da tante piccole e grandi mortificazioni. Desiderava che recitassimo il S. Rosario. Ci insegnò tante giaculatorie: sono quei messaggi brevissimi spirituali, magari per pochi minuti, e a sera, sempre, l’esame di coscienza. E la cura degli ammalati e l’amore per la Liturgia, la cura dei bambini e dei ragazzi, soprattutto dei chierichetti…<br />Era di Cristo un’immagine viva: un Alter Christus. Ma questo accade quando si vive in una profonda unione con Lui: “Qui manet in me, et ego in eo, hic fert fructum multum”(Gv 15, 5), “Chi rimane in me, ed io in lui, fa molto frutto”. Non bisogna dimenticare mai, e questa è la grande lezione spirituale dell’umile don Ruggero: “Manete in me” (Gv 15, 4), “Rimanete in me”. La vita interiore è l’anima di ogni apostolato.<br />Quanto più grande e profonda sarà la nostra intimità con Gesù, tanto più abbondante il frutto spirituale del nostro apostolato. Attenzione: frutto, non successo. Questa è un’altra cosa. Ma può molto più un uomo di vita interiore abitata dall’amore di Dio, che il nostro saper fare, la simpatia che suscitiamo, le capacità organizzative, i mezzi materiali…<br /><br />Quindi, nel celebrare il<br /><br />70° anniversario<br />dell’Ordinazione Sacerdotale<br />del Servo di Dio<br />DON RUGGERO CAPUTO<br />avvenuta il 25 luglio 1937 nella<br />Basilica Concattedrale<br />di S. Maria Maggiore di Barletta,<br />per le mani di Mons. Giuseppe Maria Leo<br />alle ore 20.00 del 25 luglio 2007 p. v.,<br />nella stessa Basilica,<br />nella Celebrazione Solenne dei Vespri<br />dell’Apostolo Giacomo il Maggiore<br />presieduta da Mons. Giovan Battista Pichierri<br />nostro Arcivescovo,<br />si darà conclusione alla fase diocesana<br />della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio.<br /> <br /><br />26 luglio 1937: Don Ruggero Caputo nel giorno della Prima Messa Solenne, circondato dai genitori e da Emanuella, sorella maggiore<br /><br /><br />A tutti voi, confratelli nel sacerdozio,<br />il mio saluto affettuoso e la richiesta dell’elemosina di una preghiera. E il dono di un reciproco incoraggiamento ad essere nella Chiesa testimoni di Gesù e annunciatori di quella speranza cristiana che è Virtù Teologale, quindi infusa da Dio nell’anima, ma è anche dote personale, frutto di maturità umana e di sano ottimismo. Pieni di zelo apostolico. Capaci di amare senza misura: Dio e gli altri. Guai se un sacerdote è tiepido. Ha detto un confratello: “Un sacerdote tiepido è il peggior nemico delle anime”. Ma non bisogna nemmeno essere angosciati dal troppo da fare. Don Ruggero ha insegnato e testimoniato con la sua vita. A Gesù dobbiamo portare le anime. Ma “la nostra testimonianza sarebbe, tuttavia, insopportabilmente povera, se noi per primi non fossimo contemplatori del Suo volto” (NMI, 16), se noi non fossimo testimoni di Gesù. Non siamo forse Alter Christus o, addirittura, Ipse Christus? Lui deve essere vivo e presente in noi.<br />Noi siamo presenza di Cristo, Cristo stesso. Come Lui è immagine del Padre, noi siamo Sua immagine. Dobbiamo parlare con la Sua bocca, guardare con i Suoi occhi, benedire con le Sue mani, amare con il Suo cuore… Essere consapevoli che il bene soprannaturale di un’anima vale di più di tutto il bene naturale dell’universo. Ho letto da S. Tommaso: “Bonum unius gratia maius est quam bonum naturae totius Universi”, “Il bene di uno è grazia maggiore del bene di natura di tutto l’Universo”. Possiamo solo se frequentiamo abitualmente Gesù: “Ego sum vitis vera et Pater meus agricola est” (Gv 15,1), “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo” che deve potare. Ed è giusto che lo faccia perché si porti più frutto. Accettiamo la purificazione della nostra persona, di tutto il nostro essere. Come i Santi ci hanno insegnato, è bene accettare la grazia della potatura.<br />Come don Ruggero, amiamo sempre la Chiesa, e il presbiterio, e il popolo di Dio… Mostriamo docilità verso i superiori in un’obbedienza sincera e leale… Liberi da ogni esteriorità… Pronti a servire, dall’ultimo posto, il nostro preferito.<br />Non dimentichiamo Gesù che nell’Ultima Cena lava i piedi dei suoi discepoli. é un gesto che modella tutta la nostra vita. Non spiega prima ciò che doveva fare; ma è tipico di Gesù: prima agisce, poi spiega. Devono parlare i fatti. Dobbiamo testimoniare con la vita. E lava i piedi anche a Giuda, nonostante… E poi spiega: “Exemplum enim dedi vobis…” (Gv 13,15), “Vi ho dato infatti l’esempio perché facciate anche voi quello che ho fatto io”.<br />Devo ricordare le parole di Gesù che nello stesso contesto, “con il cuore in mano”, secondo una nostra espressione popolare, aggiungerà:‘“Da questo momento tutti sapranno che siete i miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35).<br />Ecco ciò che il Signore ci chiede: “Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione” (NMI n. 43).<br /><br />8 dicembre 2006<br />Solennità dell’Immacolata Concezione<br /><br />Mons. Giuseppe Paolillo<br />vicario episcopale<br /><br /><br />TESTO E IMMAGINE TRATTI DA: www.dioeifratelli.it<br /><br />immagine: 26 luglio 1937: Don Ruggero Caputo nel giorno della Prima Messa Solenne, circondato dai genitori e da Emanuella, sorella maggiore<div class="blogger-post-footer">Il presente blog non è soggetto a registrazione ai sensi della D.L. 9 aprile 2003, n. 70, art. 7, comma 3 : “ La registrazione della testata editoriale telematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.”
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